«Inciampare nella cultura» è una frase che pronuncia spesso Francesca Colombo, Direttore Generale Culturale di BAM – Biblioteca degli Alberi Milano, parco pubblico di dieci ettari nel cuore dello skyline di Milano in Portanuova nato dalla partnership pubblico-privata tra Comune di Milano, Coima e Fondazione Riccardo Catella. C’è un qualcosa, infatti, che si può incontrare solo inciampando su qualche strada dissestata e non lasciandosi passivamente trasportare dalle scale mobili della metro, qualcosa che la centrifuga della routine e le lavatrici che ci aspettano a casa spesso ci fanno dimenticare: l’inatteso. La cultura è senza dubbio uno di questi inattesi e non perché non ce ne sia abbastanza – a Milano stiamo vivendo uno dei momenti in cui la bussola della partecipazione culturale segna i valori più alti – ma piuttosto perché non si fa cultura se non si inciampa in qualcosa di non conosciuto o di non riconoscibile.
Noi fruitori veniamo avvicinati dalla familiarità e dalla cura ma desideriamo anche essere costruiti, cambiati e rimodellati; cerchiamo quel qualcosa che ci metta di fronte all’imprevisto, a una pietra d’inciampo. Perciò: dove avviene – se avviene – questa costruzione dell’inatteso a Milano?
BAM – Biblioteca degli Albero Milano e Volvo Studio Milano condividono il fatto di essere nati in un quartiere che ha subito un grande processo di cambiamento e di aver installato delle antenne per mettersi in ascolto delle sue nuove necessità. Così facendo si sono accorti che le domande da porsi erano le più essenziali. Per esempio, cosa si inventano i joggers nei parchi metropolitani quando hanno bisogno di attrezzi con cui allenarsi? Oppure: cosa disegnano con lo sguardo i bambini quando scrutano gli spazi vuoti dello skyline di Milano? E ancora, cosa vede il consulente finanziario che, zainetto in spalla, si specchia tra le vetrate dei grattacieli?
Tra le fronde degli alberi di BAM e fra i riflessi delle vetrate di Volvo Studio, le due realtà hanno colto quello che in pochi avevano intuito. Francesca Colombo (Direttore Culturale Generale di BAM) ha individuato nella cultura la chiave per connettere le persone e creare senso di comunità, per rafforzare i legami sociali e la partecipazione civica, creando una programmazione culturale nel parco aperta e inclusiva, che conta oltre 300 eventi quest’anno. Chiara Angeli (Head of Commercial Operations Volvo Car Italia e responsabile delle attività del Volvo Studio) ha attivato in questi anni una programmazione culturale ampia e diversificata nello spazio del Volvo Studio Milano, intrecciando arte, musica, food e teatro. Insieme si sono accorte della necessità di costruire eventi agili e partecipati, capaci di restituire una sensazione di comunità e libertà, prima che di bellezza. Che accessibilità a volte vuol dire gratuità e che i contatti diretti con le realtà periferiche di Milano vanno allacciati sul modello di noi che andiamo da loro e non loro che vengono da noi, senza pretese. Che i pubblici hanno voglia di essere responsabilizzati, di superare barriere e palchi e intraprendere conversazioni sull’arte e non solo visioni dell’arte.
Su questi spunti la collaborazione tra le due realtà ha dato vita a tre programmi di eventi gratuiti ospitati negli spazi di Volvo Studio Milano nell’ambito del palinsesto culturale di BAM – Biblioteca degli Alberi Milano, ideato e diretto da Francesca Colombo. Il primo è Visioni Diacroniche, ovvero una rassegna di talk alla sua seconda edizione, che quest’anno ha coinvolto tre esponenti dell’arte contemporanea internazionale – Marinella Senatore, Franco Mazzucchelli e Ana Prvački – a ragionare su una costante della loro ricerca e delle interrogazioni odierne. Riflettendo su come un gesto artistico possa plasmare una nuova città, quanto la costruzione informale di comunità sia ora compito dell’arte.
#BAMoff è, invece, un progetto che si caratterizza per essere una vera e propria estensione degli appuntamenti del programma culturale della Biblioteca degli Alberi in uno spazio diverso, chiuso e più intimo come il Volvo Studio. Con Rôles de Danse, per esempio, il collettivo Orbe e la Ick Dance Company hanno condotto da Volvo Studio un workshop di danza partecipata, dove il ruolo spettatore-partecipante sfumava man mano che il contatto tra i partecipanti aumentava, in un grande gioco di ruolo.
Gli spazi di Volvo Studio si animano anche con eventi musicali collaterali alle rassegne che BAM dedica alla musica, una progettualità che di definire un genere musicale di tendenza, tentano di generare diversi livelli di coinvolgimento che assecondano le fioriture, i ritorni e le fughe dalla città.
La jam session di Hamid Drake e Pasquale Mirra (22 giugno a Volvo Studio), organizzata nell’ambito di Hello Summer!, un’intera giornata di attività e appuntamenti che BAM dedica alla musica; e poi il talk con il Maestro Fabio Sartorelli (14 settembre a Volvo Studio) che anticipa la grande festa Back to the City Concert (15 settembre) con cui inaugura la stagione autunnale di BAM: saranno le prossime date in cui accertarvi se a Milano è ancora possibile inciampare e ricostituirsi nell’inatteso.