Torna a riaffacciarsi il vizio molto italiano – e moltissimo romano – di mettere alla porta tutto ciò che è nato in precedenti fasi amministrative, comprese le cose buone e ben fatte. Una tabula rasa ciclica che impedisce a istituzioni e rassegne – gestite direttamente dal Comune e non – di svilupparsi e crescere nel tempo, costringendole a cicli brevissimi o a chiusure forzate.
Pare che questa sorte toccherà anche all’ARF!, festival dedicato al fumetto e alla narrazione disegnata, ospitato negli spazi dell’ex Mattatoio di Testaccio fin dall’anno della sua nascita. Un festival bello, ricco, pieno di ospiti e iniziative, che quest’anno non solo si è ritrovato ad annullare l’edizione 2020, ma ha dovuto cancellare a causa delle nuove restrizioni governative anche l’happenning “QUALCOS’ALTRO” che si sarebbe dovuto tenere dal 20 al 22 novembre 2020 sempre al Mattatoio. In quest’occasione sarebbe stata anche allestita la mostra relativa al progetto “COme VIte Distanti“, con il quale l’ARF! è riuscito a donare quasi 63.000 allo Spallanzani.
Palaexpo, che detiene il controllo delle attività del Mattatoio, ha fatto sapere all’ARF! che non rientra nella “visione del contemporaneo” portata avanti dall’Azienda, per cui dal 2021 non avrà più accesso agli spazi comunali testaccini. Questo un estratto del comunicato dell’ARF!:
“L’Azienda Speciale Palaexpo, nella persona del suo Presidente Cesare Maria Pietroiusti, ci comunica via mail – nero su bianco – che non rientriamo più nella loro «visione del contemporaneo» (cioè l’esatto contrario di quanto sta sostenendo la DG Creatività Contemporanea del MiBACT) con tutta una serie di burocratismi degni del miglior conte Mascetti in Amici miei, che quantomeno denota una buona conoscenza di Mario Monicelli.
E questo, nonostante ARF! nelle sue 4 edizioni al Mattatoio abbia prodotto una serie di mostre straordinarie come quelle dedicate a Hugo Pratt, Andrea Pazienza, Milo Manara, Gipi, Zerocalcare, Guido Crepax, Jordi Bernet, Danijel Zezelj, Attilio Micheluzzi, il Mickey Mouse della Glénat o la celebrazione dei 70 anni di Tex; abbia offerto indimenticabili Lectio Magistralis con la presenza di ospiti di massimo prestigio quali Altan, Tanino Liberatore, Josè Muñoz, Angelo Stano, Riccardo Mannelli o Paolo Eleuteri Serpieri; abbia espresso vere opportunità di lavoro (oltre 10.000 portfolio ricevuti in 5 anni dagli autori esordienti per più di 1.000 colloqui professionali fissati con le case editrici) così come vera cultura di pace e rispetto dei diritti umani al fianco di partner solidali come Emergency, Cesvi, Dynamo Camp, Amnesty International e UNHCR; abbia accolto un pubblico di oltre 60.000 visitatori totali da tutta Italia, compresa una coloratissima moltitudine di bambini nella propria Area Kids a ingresso gratuito, che ogni anno offre 18 laboratori creativi con le docenze delle migliori firme del panorama nazionale, costantemente SOLD OUT a ogni edizione!
Senza nemmeno considerare i 66.309 euro donati all’INMI Lazzaro Spallanzani proprio in questi ultimi 6 mesi grazie al libro a fumetti COme Vite Distanti (vincitore del Premio Boscarato 2020), realizzato da ARF! durante l’emergenza sanitaria Covid-19, che ne ha fatto (cit:) «la più grande raccolta fondi mai realizzata dal Fumetto italiano» attraverso l’unione, il talento e la generosità dei suoi protagonisti: gli autori, i partner e i lettori”
Non è mai troppo tardi per ravvedersi, né per mettere definitivamente nell’armadio l’idea che la cultura sia sempre alta e altra. Anche se sconforta, e non poco, dover avere ancora a che fare con questi cliché nel 2020.