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Paolo Rossi

Qui produciamo solo quando la natura ce lo consente. Lo facciamo in maniera semplice lavorando tutti i giorni, cercando di non modificare questo delicato equilibrio che la natura ci ha regalato e che dobbiamo preservare e assecondare.

Written by Martina Di Iorio il 14 November 2017
Aggiornato il 23 November 2017

In occasione della XI edizione di La Terra Trema, appuntamento dedicato a vini e vignaioli autentici e indipendenti, agricolture periurbane, cibo e poesia dalla terra, abbiamo fatto una chiacchierata con alcuni tra gli espositori, scelti con gli organizzatori, dell’evento novembrino al Leoncavallo: Paolo Rossi è tra questi, un agricoltore e artigiano. Vive a Fontanelle di Atri (TE), coltiva peperoncini piccanti, olivi e ceci nella sua zienda biologica Lu Cavaliere. Lavora la terra perché innanzitutto la rispetta e crede che solo in questa maniera si può fare agricoltura sostenibile. Qui ci spiega la sua filosofia produttiva.

Hai un ricordo d’infanzia legato alla terra?
Ne ho tanti, nella terra sono nato e cresciuto. Se deve pensare a un ricordo su tutti mi viene subito in mente mio nonno tutto intento a “smielare” il suo miele, qui nella campagna abruzzese, e mi concedeva sempre un pezzetto di favo appena preso dalla cassetta delle api. Non mi è più capitato di provare quel sapore.

Cosa rappresenta per te il lavoro nei campi? Quando hai iniziato?
Ho iniziato circa 10 anni fa e rappresenta tutta la mia vita.

Che cosa producete e come lo fate?
Qui produciamo solo quando la natura ce lo consente. Olio extra vergine, peperoncini, ceci e un pò di frutta. Lo facciamo in maniera semplice lavorando tutti i giorni, cercando di non modificare questo delicato equilibrio che la natura ci ha regalato e che dobbiamo preservare e assecondare.

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Naturale, biologico, biodinamico, artigianale…Le definizioni si sprecano, e il consumatore è sempre più confuso. TU come definiresti i vostri prodotti?
I nostri prodotti prima di tutto sono sinceri.

Quali sono le più grandi sfide di un contadino moderno? E le più grandi soddisfazioni?
Tra le più grandi sfide c’è quella di riuscire a produrre i propri prodotti in maniera sostenibile per la terra che ci ospita, e riuscire a far capire a chi ci si avvicina alla terra e ai prodotti stessi che mangia quanto sia importante questo lavoro. Perché vogliamo veicolare un messaggio che va oltre il semplice prodotto che si vende o compra, un messaggio che vuole essere un chiaro segnale di salvaguardia del territorio dove l’agricoltore è protagonista principale con le sue azioni quotidiane. Ci dobbiamo prendere cura della terra. Di soddisfazioni ce ne sono diverse: le migliori ci vengono sempre date dalla natura che se la si rispetta ti da gioie immense.

Qual è la giornata tipo?
Sveglia alle 05:30 o 06:00 a seconda di quando sorge l’alba. Poi appena uscito di casa vado a vedere il sole che sorge in riva al mare. Ogni mattina. Poi subito in campagna per i lavori giornalieri.

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Perché la Terra Trema? Cosa rappresenta per te questa manifestazione e perché partecipi?
Per me La Terra Trema vuol dire molto. Ogni volta che riesco ad esserci comprendo che sto riuscendo a portare avanti il mio piccolo progetto di vita, e questo non è scontato. Mi piace anche perché credo che i valori in essa contenuti siano veri e concreti. Credo che sia l’evento che più mi rappresenti per la sua filosofia.

Tre bottiglie e tre prodotti che porteresti sulla Luna.
Andando sulla luna mi porterei tre bottiglie di acqua e del pane con del buon olio. Un po’ di frutta secca e forse un po’ di carne essiccata. Giusto per riuscire a resistere.

Cosa bevi a parte il vino? E cosa mangi di solito?
Un pò di birra, ma neanche troppa. Di solito mangio di tutto di certo non roba che proviene dai supermercati.

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Cosa significa per te bere responsabilmente? Bevi tutti i giorni?
Significa bere conoscendo il prodotto che si assimila, che entra dentro di noi e ci riempie in modo positivo o negativo. Questa è una cosa a cui troppe persone non pensano: bevono e basta e non va bene. Nella mia giornata un bicchiere di vino o forse due non mancano mai.

E se ti è capitato di non bere responsabilmente, qual è il rimedio per una sbronza?
Te ne stai a casa o meglio ancora a camminare tra i campi con tanta acqua per riprenderti. Ora vado a raccogliere le olive che si e’ fatto tardi.

LEGGI LE INTERVISTE DI ZERO AI PRODUTTORI DI QUESTA E DELLE PASSATE EDIZIONI:

Andrea Andreozzi – Azienda Agricola i Botri di GhiaccioForte
Giuseppe Musina – Azienda Agricola Orgosa

Daniela Quaresima – Azienda Agricola La Marca di San Michele
Denny Bini – Azienda Agricola Bini Denny – Podere Cipolla
Daniele Marziali – Il Piccolo Forno
Silvio Levi – Azienda Agricola LeViti

Gli organizatori
Emanuele Crudeli
Renato Buganza
Alfonso Soranzo
Paola Leonardi e Walter Loesch
Marilena Barbera