La compagnia riminese, una delle realtà più importanti del nostro teatro contemporaneo, continua la ricerca inaugurata con lo spettacolo “MDLSX”, incentrato sui confini del corpo e sui grandi conflitti legati alle comunità in transito, in cerca di nuove dimore, affrontando la condizione dell’identità nomade fra sradicamento dal passato e rinascita verso nuove forme ed esistenze. Il racconto è quello di una biografia collettiva in cui le singole storie diventano un’unica voce sul senso di non appartenenza, sulla ricerca delle motivazioni che spingono le persone a esplorare diverse geografie e contesti sociali. Se l’identità è intesa come legame e connessione a persone e luoghi, i Motus mettono in scena identità che esplodono, si mescolano in un caleidoscopio di differenze e similitudini in cui il Noi collettivo supera l’Io individuale. “Le frontiere, materiali o mentali, di calce e mattoni o simboliche, sono a volte dei campi di battaglia, ma sono anche dei terreni in cui vengono gettati e germogliano i semi di forme future di umanità” scriveva Bauman. Bene, “Panorama” è uno di questi semi, lanciato al di sopra di tutti i nostri confini.
Scritto da Andrea Di Corrado