Si potrebbero scrivere decine di commenti su questa mostra di Zerocalcare, ma neanche il resoconto più critico, il più appassionato, quello più didascalico o, al contrario, il più interpretativo, riuscirebbe a coglierne la densità. Come tutte le esposizioni, anche questa è un’esperienza che va vissuta e, soprattutto, va letta, seguendo la propria scansione ritmica; va scrutata nei suoi manifesti, nelle fanzine, nelle tavole, nei “disegnetti” e nelle note a margine lasciate dal protagonista: Michele Rech, noto come Zerocalcare, appunto.
“Scavare Fossati · Nutrire Coccodrilli” è un percorso visivo e mentale che si snoda lungo il corpo dell’Armadillo, alter ego dell’artista, sezionato in quattro organi vitali: “Pop”, “Lotte e Resistenze”, Non-reportage”, “tribù”. Ognuno di questi dà voce a memorie, ferite, psicosi, eroi e demoni collettivi, che appartengono alla generazione degli attuali trenta-quaranta.
Scritto da Alice Militello