Pare oramai una vita fa. Quando era primavera inoltrata o giù di lì – se ricordo bene, maggio – e c’era questo disco appena uscito, scoperto a caso, che mi ruotava in testa, con quell’entusiasmo tipico del sole che inizia a martellare come si deve. Ad aumentare la presabene, il fatto che non si sapesse chi ci fosse dietro questo progetto, che l’album fosse uscito per la Running Back di Gerd Janson, e che, insomma, girasse in una maniera incredibile, con un suono che faceva tremendamente estate. Mi feci un cd e ci andavo al mare con tutti quegli edit immensi tra house e nu disco, lo passai agli amici, in un meccanismo che sfiorava la patologia. A “cantare” in macchina pezzi come “Deflowered”, “Time” o “Kissmetellme”. E ora, sette anni dopo, di nuovo in mezzo al dancefloor romano, per essere “on the green again”.
Scritto da Kyösti Vainio