Sarò un inguaribile romantico, ma quando penso a Martin Gretschmann lo immagino impegnato a rendere “Neon Golden” l’album più imprescindibile del decennio scorso. Quelli erano i Notwist, io ero quasi un bimbo e “Consequence” la più bella ballata futurista mai composta.
Poi sono arrivati Styrofoam e la techno a consacrare la metamorfosi di Martin in Acid Pauli. Partendo dal Rote Sonne di Monaco fino alla Clown & Sunset, label di Nico Jaar, e alla acclamata doppia compilation su Crosstown Rebels “Get Lost”, il passo non è stato breve, ma se ti chiami Gretschmann il mondo è tuo e ogni cosa è illuminata. “Leave me hypnotized, love”.
Scritto da Max Power