Sono convinto che ci sia trap e trap. C’è la trap dall’ascella sudata e poi c’è la trap che suona Marvely che unisce con discreto gusto musica riempipista a chicche più ricercate. Gusto che ritroviamo anche nella scelta dei guest. E allora ben venga Suicideyear, ragazzetto che forse non ha neanche 20 anni, che fa trap unita a shoegaze e stranezze varie alla Yung Lean, genio svedese che non abbiamo ancora capito se è un troll o un lol e per cui Suicideyear ha prodotto diverse basi. Il ragazzetto ha pure suonato al Berghain che poi, alla fine, son queste scelte che rendono l’Akeem ancora più frequentabile e lo distinguono dalle mille truzzerie milanesi che usano la parola “trap”.
Scritto da Oliver Dawson