Forse avrete visto “Settimo Cielo” qualche anno fa, al Teatro India. Giorgina Pi si confrontava con una delle più grandi drammaturghe inglesi, Caryl Churchill, a suon di luci e inversione dei generi. Stavolta la regista romana alza l’asticella e va a scovare un altro testo – sempre inglese – che esplora alcuni dei temi tanto cari ai britannici: l’impossibilità di raggiungere il risultato che ci si è prefissati, la rincorsa di obiettivi non troppo chiari, lo spreco.
“Waste”, infatti, s’intitola questo testo della rapper, performer, poetessa Kate Tempest. Sì, proprio lei. Classe 1985, disegna personaggi che sono sempre principianti, esclusi dal mondo, spesso soli. E sulle tavole di legno scuro del Teatro India vedremo un gruppo di musicisti, chiusi nella sala prove, che fa le prove per il concerto che ci sarà, anche se il concerto non ci sarà mai.
Scritto da Marina Zucchelli