Superate in velocità le due settimane di pausa a cavallo di Ferragosto, la Casa del Jazz riaccende le luci sul palco del parco di Viale di Porta Ardeatina proseguendo con la programmazione estiva di CdjReloaded che, con i tour internazionali tuttora sospesi, è chiaramente affidata agli artisti di casa nostra. Il concerto di questa sera, in collaborazione con Puglia Sounds e Regione Puglia, vede all’opera Roberto Ottaviano, che del dipartimento di jazz del Conservatorio di Bari è coordinatore da quasi trent’anni, oltre a essere stato l’ideatore nonché direttore artistico di “Time Zones”, festival che fin dal 1986 ha portato nella città pugliese alcuni fra i nomi più interessanti del panorama internazionale.
Sassofonista e compositore attivo dalla fine degli anni Settanta, Ottaviano pubblicò il primo album a suo nome, “Aspects”, nel 1983, un lavoro diviso fra una parte in solo e altre in sestetto, accompagnato, fra gli altri, da Giancarlo Schiaffini e Paolo Fresu. Ed è in solo che si è presentato nell’intimità della sala della Casa del Jazz a fine febbraio quando ha tenuto una masterclass per addetti ai lavori e non. Questa sera torna invece con il suo ultimo progetto, il quintetto Eternal Love – un album uscito a fine 2018, dove le composizioni dello stesso Ottaviano venivano affiancate da brani a firma di numi tutelari del jazz quali John Coltrane, Don Cherry, Abdullah Ibrahim e Charlie Haden, e poi un doppio album, “Resonance & Rhapsodies”, che vedrà la luce per Dodicilune proprio nel giorno della presentazione ufficiale romana – che abbiamo già avuto modo di apprezzare lo scorso novembre nell’ambito del Roma Jazz Festival.
Accompagnato dai fedelissimi Marco Colonna ai clarinetti e Zeno De Rossi alla batteria, Ottaviano si presenterà in questa occasione con una line-up alternativa, ma non per questo meno collaudata, che al posto di Alexander Hawkins e Giovanni Maier vede Giorgio Pacorig al pianoforte e Giorgio Vendola al contrabbasso. Due interpreti della tastiera dallo stile profondamente diverso, Hawkins e Pacorig, per un concerto, anche per questo motivo, da non perdere.
Scritto da Carlo Cimmino