Non spettacoli che parlano della pandemia, ma temi che la pandemia ha portato ancor più al centro dell’attenzione: è FOG Triennale Milano Performing Arts edizione 2021, che inizia l’11 maggio per chiudere il 21 luglio. Il festival in Triennale Milano arrivato alla quarta edizione con la direzione di Umberto Angelini permette di vedere alcuni degli spettacoli che erano stati annunciati negli scorsi mesi, in grado di offrire un panorama internazionale sulla Performing Art, con una uguale attenzione a lavori proposti da attori e performer italiani, nomi famosi e giovanissimi, con una visione multidisciplinare legata a teatro, danza e musica, che ha sempre caratterizzato questo festival.
«Vogliamo che questa edizione del festival FOG – è il commento di Stefano Boeri, Presidente di Triennale Milano – sia un’occasione per guardare al futuro, per rafforzare il rapporto con il pubblico e con la città, per continuare la nostra attività affianco degli artisti e dei lavoratori dello spettacolo».
Questa quarta edizione del festival vede coinvolti 33 artisti da 7 Paesi del mondo (Stati Uniti, Olanda, Spagna, Belgio, Francia, Svizzera, Italia) in un cartellone di 24 appuntamenti, tra i quali 11 produzioni e coproduzioni targate FOG, 3 prime assolute, 5 prime nazionali, 3 concerti e 6 dj set per un totale di 61 repliche complessive.
Tra i temi portanti affrontati troviamo il potere e i suoi meccanismi. Del rapporto dominante/dominati e le sue inesorabili dinamiche si parla in Il Terzo Reich di Romeo Castellucci, che dal 9 all’11 giugno «segna ufficialmente l’inizio della collaborazione con il più importante regista italiano vivente (Grand Invité di Triennale per il quadriennio 2021-2024)». Qui troviamo anche ildebutto milanese di Chi ha ucciso mio padre di Daria Deflorian e Antonio Tagliarini; la prima italiana di Will you marry me? (13-14 giugno), nuova performance dell’artista milanese Sara Leghissa; il debutto di ARA! ARA! di Ginevra Panzetti / Enrico Ticconi, che chiude il festival il 20 e 21 luglio. Il potere, nella sua accezione positiva, come potere infinito dell’immaginazione dello spettatore è al centro della performance immersiva Book is a Book is a Book (3-6 giugno) che segna il ritorno della compagnia elvetica Trickster-p, che consente una esperienza immersiva, permettendo di viaggiare nel tempo e nello spazio (nella foto di Domenigoni).
Il rapporto uomo-natura è un altro dei temi che si sta rivelando sempre più cruciale. La crisi dell’antropocentrismo è al centro dello spettacolo che inaugura il festival l’11 e 12 maggio, Are we not drawn onward tonew erA, titolo palindromo del pluripremiato collettivo belga di Ontroerend Goed. Il tema è anche affrontato da Annamaria Ajmone (1-2 luglio), Industria Indipendente (Klub Taiga – Dear Darkness, 18-19 giugno, nella foto di Martina Leo), madalena reversa (Romantic Disaster/ studio, 6 luglio) sulla distruzione della Natura e la Natura distruttrice.
L’attenzione a quelle comunità che formano il mondo e che lo abitano è un altro dei temi trattati con La codista, prima nazionale firmata dall’attrice e regista olandese Marleen Scholten (31 maggio-1 giugno); l’atteso debutto del trio Luigi De Angelis, Michele Di Stefano e Lorenzo Gleijeses in Corcovado, prima assoluta targata FOG (15-17 luglio). Attraverso il teatro si riscoprono anche le tradizioni popolari: è il caso di Romances inciertos, un autre Orlando di François Chaignaud & Nino Laisné (prima italiana, 28-29 maggio) riscoperta di antiche danze popolari spagnole (nella foto di Jose Caldeira); di Save the last dance for me di Alessandro Sciarroni (15-16 giugno); di Dancer of the Year (24-25 giugno), «autentico gioiello dell’étoile della danza contemporanea Trajal Harrell, dove il confronto con la tradizione diviene strategia per preservare un intero ecosistema culturale dalla scomparsa».
Tre lavori che, con quelli di Marco D’Agostin, di Barokthegreat, del Collettivo MINE, confermano ancora una volta il ruolo di primo piano della danza all’interno della programmazione di Triennale Milano Teatro. Molto rilievo è dato anche alla musica, alla quale è dedicato un vero e proprio palinsesto convergente curato in collaborazione con Radio Raheem, Resident Radio di Triennale Milano.
A completare il calendario ufficiale del festival è EXTRA, con attività parallele e complementari come laboratori, masterclass, incontri e appuntamenti.
Per favorire il pubblicogli spettacoli sono sovratitolati in inglese e in italiano per non udenti. Inoltre per Romances inciertos, un autre Orlando di François Chaignaud & Nino Laisné è prevista l’audiodescrizione dello spettacolo, affiancata da una visita tattile sul palco degli elementi scenici, per una migliore fruizione da parte di persone con disabilità visiva.
Scritto da Giada Biaggi