Cercando a caso su Google “creative lamp” si arriva in breve a questa immagine:
Si tratta di una delle prime opere di Lucas Muñoz Muñoz, che nel suo piccolo ha suscitato quasi altrettante polemiche dei bambini impiccati di Cattelan appesi a un albero di un incrocio milanese.
All’epoca Lucas viveva ancora a Madrid, ma poi è andato a nutrire il piccolo gruppo di Spanish-Dutch a Eindhoven, e dopo un master all’Accademia si è accampato in quella specie di paradiso per i designer diy che è Sectie C, un’ex spazio industriale dove ognuno si autocostruisce, o compra da un predecessore, il proprio studio-laboratorio-officina, la Disneyland dei co-working
«L’impatto iniziale con la mentalità cooperativa olandese è complesso, per esempio per me era inconcepibile che un debito di venti centesimi non fosse ripianabile con un caffè o una birra, mentre il nordico separa con fiera ostinazione la transazione economica e il ludus. Ma a parte queste piccole rigidità, poi la capacità di unire piccoli capitali per acquistare attrezzature costose, lo scambio continuo di competenze, la possibilità di fare moltissima ricerca e vivere con poco, sono privilegi eccezionali. Certo, a volte l’aspetto sociale quasi obbligatorio ti costringe a lavorare di notte, perché è l’unico momento in cui ci si riesce a concentrare».
A Eindhoven Lucas ha imparato a concettualizzare, a dare fondamento teorico ai suoi progetti e alle sue ricerche. Nel 2014 in Lituania ha elaborato una serie di pensieri sul rapporto tra turismo e militarizzazione del confine con la Russia.
Ha cominciato a lavorare sui materiali grezzi in modo anticonvenzionale e geniale, come in questo bellissimo skateboard di pietra:
O in questo incredibile raffrescatore in cemento, una specie di blob espressionista che costringe l’aria attraverso un sistema di buchi e pozze d’acqua:
Peraltro complessa anche la realizzazione:
Un progetto speciale, veramente poetico, è High Fidelity Goat, che attraverso le vibrazioni del pelo offre una resa materiale del suono:
Oltre ad alcuni di questi oggetti, a Plusdesign vedremo delle poltrone stupende, fatte solo di metallo e gommapiuma: gli elementi strutturali che diventano sostanza, che convogliano all’esterno l’energia, la tensione e i colori sgargianti della schiuma. Ci vediamo in via Ventura 6.
Scritto da Lucia Tozzi