Un diario è un racconto da un punto di vista molto ravvicinato. In un diario ci si muove nel mondo reale, si vedono e si incontrano persone vere in luoghi precisi, in cui possiamo andare anche noi. Ma, soprattutto, si vedono la sfumature di chi racconta. Eccoci in questo caso nel mondo di Marco Sammicheli, direttore del Museo Design Italiano di Triennale Milano, che ci porta nella parte del suo viaggio che unisce Italia e Danimarca, nella vita e nel lavoro.
É innegabile che quando si sceglie una vocazione creativa, i diversi ambiti della vita tendono a unirsi e tutto diventa forma e fonte di ispirazione. Come le origini delle persone che amiamo che si traducono nello studio di una cultura, in approfondimento e narrazione. Ecco i Danish Diaries, i diari che Sammicheli condivide con noi grazie alla pubblicazione con Humboldt Books e che snocciolano i legami e i contrasti di due culture: quella italiana e quella danese, che hanno percorsi creativi di arte e design che si sono spesso incontrati e che sono stati fonte di ispirazione per l’uno e per l’altro.
Da danesi che portano la loro arte in Italia come Thorvaldsen – il grande rivale di Canova, a Italiani che creano in Danimarca come Eugenio Barba e il suo Odin Teatre. O storie di incredibili visionari com Giulio Ridolfo o Asger Jorn e di coppie, nella vita e nel lavoro, come Stine Gam ed Enrico Fratesi o Elmgreen e Dragset (presenti proprio in questo momento con una grande mostra da Fondazione Prada). Imprenditori come i Byriel o Olivetti, persone che hanno creato il tessuto culturale e industriale di questi due paesi, nutrendosi molto l’uno dell’altro. C’è una ricerca di raffinatezza, di tecnicismi e dedizione che in modi diversi nutre queste due culture e Sammicheli ce lo racconta perché lo ha vissuto e lo vive in prima persona. Non ha “solo” studiato sui libri, ma la vita lo ha fatto essere in mezzo e parte di questi due universi affini e distanti, come ogni storia d’amore.
Danish Diaries è presentano dall’autore, in dialogo con Federica Olivares (Director, International Program in Public and Cultural Diplomacy Università Cattolica), Paola Zatti (Conservatore, Galleria d’Arte Moderna di Milano) e Stefano Salis (Giornalista, Il Sole 24 Ore).
Scritto da La Redazione