Venerdì 20 maggio al Conservatorio, Andrea Lucchesini, uno dei più grandi pianisti italiani, si esibirà in un programma multiforme e variegato che mette insieme il brano monstre di Liszt (la sonata in si minore), con Bartok, Berio (i Six Encores, veri haiku sonori) e la Sonata n. 2 di Fabio Vacchi.
Fabio Vacchi, tra i più importanti musicisti contemporanei e ha scritto questo brano nel periodo del primo lockdown. Riflessioni su un periodo in cui la paura, l’impossibilità di immaginare un futuro si mescolavano alla riscoperta di affetti e di sentimenti spesso dati per scontati.
“La musica è rimasta, in quella circostanza, ciò che è sempre stata nella mia vita: un ancoraggio sicuro, una zona franca, un luogo della mente dove trovare un senso, per me e per gli altri.”
Così come per la prima esecuzione della Sonata n.1, Andrea Lucchesini diventa il musicista feticcio del compositore. Alle 18 incontro con l’autore e alle 20 il concerto.
Per non dimenticare quel periodo della nostra vita in cui “gli individui e le comunità si sentivano spellati, con i nervi scoperti”
Andrea Lucchesini pianoforte
Luciano Berio (1925-2003)
Six Encores (1990, 12′)
Brin (1990)
Leaf (1990)
Wasserklavier (1965)
Erdenklavier (1969)
Luftklavier (1985)
Feuerklavier (1989)
Béla Bartók (1881-1945)
Sonata per pianoforte BB88 (1926, 12′)
Allegro moderato
Sostenuto e pesante
Allegro molto
Fabio Vacchi (1949)
Sonata n. 2 (2022, 14′)
Commissione Fondazione Umberto Micheli
Prima esecuzione assoluta
Franz Liszt (1811-1886)
Sonata in si minore (1854, 30′)
Lento assai
Allegro energico
Agitato
Grandioso, dolce con grazia
Cantando espressivo
Andante sostenuto
Scritto da Alberto Bottalico