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gio 21.07 2022

Steve Gunn

Dove

Industrie Fluviali
Via del Porto Fluviale 35, 00154 Roma

Quando

giovedì 21 luglio 2022
H 21:00

Quanto

€ 20

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Organizzatore

Unplugged in Monti

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  • Lurker

    Steve Gunn

  • Clay Pigeons

    Steve Gunn

  • New Moon

    Steve Gunn

Courtesy of Spotify™

«Le persone che lavorano sodo e che sono in giro da tanti anni sono un esempio per me. Nei miei sogni, sono quel genere di ragazzo sempre in viaggio con la sua chitarra». Un po’ trovatore, un po’ cowboy, musicista d’altri tempi e fuori dal tempo, Steve Gunn ha messo il suo animo da esploratore lento ma inarrestabile, da osservatore acuto e fieramente indipendente, in uno dei suoi pezzi più belli e finemente autobiografici, quella “Vagabond” che vi sfido a non riascoltare almeno tre volte di fila quando arriva nel lettore.

Non ha mai avuto fretta, Steve Gunn, e nonostante i ritmi del music biz sembrino girare diversamente, alla fine il tempo gli ha dato ragione. Non ne ha nella scrittura di brani che viaggiano lenti tra la psichedelia West Coast e le radici americane, come non ne aveva quando a Philadelphia, ventenne, si sbronzava al bar “restando immobile” e poi, anni dopo, non ne ha avuta nella progressiva introduzione della voce in una scrittura per molto tempo solo strumentale. Non ha cercato scorciatoie, Steve Gunn, nel diventare uno degli autori in assoluto più brillanti e di spessore della scena folk statunitense degli ultimi dieci anni, dove “folk” qui rappresenta una linea lunghissima, talvolta buia ma spesso anche scintillante, che va da John Fahey a Jack Rose, attraverso anime avventurose e geniali come quelle di Mike Cooper e Michael Chapman, con cui ha lavorato e che ha avuto come compagni di strada o maestri.

Avevamo già avuto il privilegio di ascoltarlo negli spazi raccolti del Black Market qualche anno fa, e oggi torna a Roma, per l’edizione estiva di Unplugged In Monti, con un altro album di canzoni intense e senza fretta, “Other You”, seguito dall’Ep “Nakama”, in cui ha rivisitato quei brani con diversi amici, tra cui Mdou Moctar, Natural Information Society e Circuit De Yeux. Aspettative alte per un live tra i fiori all’occhiello dell’estate romana, che quest’anno non sta patendo per quantità di proposte ma che vede il passaggio di alcune “piccole” gemme della scena indipendente internazionale sempre più rare

Scritto da Chiara Colli