Dalle ceneri di “Tutto brucia” risorge come una fenice il secondo lavoro dei Motus, adattabile a spazi non teatrali (dopo “You were nothing but wind”): “Of the Nightingale I Envy the Fate”. La performance rielabora il mito e la figura misterica di Cassandra, partendo dai versi dell’”Iliade” e dell’”Orestea” a lei dedicati, per ridare spazio e dignità alla sfortunata figlia di Priamo, vittima della guerra e di un mondo che non le dava ascolto.
Dopo “Tutto Brucia”, a interpretare nuovamente il ruolo della profetessa di Apollo è la danzatrice e performer Stefania Tansini, fresca di premio Ubu 2022 per miglior performer under 35: intensa, poetica, pugnace. Il solo si articola come un lamento, un threnos del mondo arcaico, nel quale l’usignolo Cassandra riversa tutto il suo dolore, il suo smarrimento e, al contempo, tutta la sua brama di vendetta. Tansini si muove fra piume esotiche, quasi in un’estasi sciamanica da cui riemerge lo spirito più animalesco e tenace dell’umanità che muore.
Le musiche di R.Y.F. (Francesca Morello), altra presenza imprescindibile in “Tutto brucia”, assieme agli ambienti sonori di Demetrio Cecchitelli sono parte fondante della regia del duo Nicolò-Casagrande e ci raccontano di luoghi remoti eppure intimi, sul limen tra la leggenda e il nostro sentire odierno. Un folle volo, un rituale radicato nella terra pregna di sangue e ingiustizie di cui Cassandra canta la sua versione. È giunto il momento di crederle. Ascoltiamola.
Scritto da Emilia Agnesa