Cosa hanno in comune Gregorio Samsa, il commesso viaggiatore svegliatosi una mattina insetto ed un danzatore bloccato nel loop del proprio repertorio performativo in vista di un imminente debutto? Questa è la domanda alla base di uno spettacolo che da diversi anni cresce e si evolve tra le interpretazioni, i gesti e le voci e i pensieri di Eugenio Barba, Julia Varley e Lorenzo Gleijeses.
Gregorio Samsa è l’iconico personaggio de “Le Metamorfosi” di Kafka: un personaggio intrappolato in una nuova forma e con movimenti non più conosciuti e umani, che incute paura, sdegno e, nello stesso tempo, riesce ad ascoltare i discorsi dei suoi genitori terrorizzati, È un essere intrappolato tra due mondi, tra quello che era e quello che è o sta diventando.
Così Lorenzo Gleijeses è imprigionato in una ricerca del movimento perfetto, ripetendo in maniera ossessiva le proprie coreografie e cercando di superare i propri limiti umani: è come un ragno che tesse la propria tela, convinto di poter eccellere e diventare libero ma forse sempre più schiavo e perso nel labirinto. Quasi un mantra dei suoi gesti, delle sue creazioni e della sua stessa prigione, di cui continua a tessere i fili anelando alla libertà.
Scritto da Andrea Di Corrado