Raccontare la parabola di Liberato non è così semplice come potrebbe sembrare: c’è di mezzo un’anima profonda, un’identità sfuggente e un’estetica molto potente. Esplode quasi dal nulla, con videoclip che mettono in scena frammenti di quotidianità tra i vicoli e le piazze di Napoli, amori giovanili e turbolenti, con una città che non resta sullo sfondo, ma si fa cuore pulsante del racconto. Da lì, l’ascesa: Roma, Milano, poi Londra, Berlino, Parigi, Barcellona — tappe di un lungo viaggio, unite dalla magia dell’artista partenopeo come filo comune.
Nel tempo, Liberato ha scelto di raccontarsi un po’ di più, come nel film “Il segreto di Liberato”, ma mai del tutto. Il volto resta ancora un mistero. E se all’inizio il gioco era scoprire chi si celasse dietro quella voce e quel cappuccio, oggi il fascino sembra non importare più, come se il mistero stesso fosse ormai parte integrante del suo linguaggio.
Maggio è un mese chiave nel suo universo simbolico. Il 9 è il tradizionale “Liberato Day”, ma sarà il 31 maggio 2025 a segnare una tappa storica: per la prima volta, Liberato salirà sul palco del Circo Massimo a Roma. Una venue epica, per un evento che non sarà soltanto un concerto, ma un rito collettivo, un atto di fede per fan e curiosi, un pezzo di storia della musica italiana, e forse il punto di non ritorno di un artista misterioso ma sempre presente.
Scritto da Aureliano Petrucci