Ultradiana ha origine da una serie di registrazioni su nastro magnetico che raccolgono materiali per improvvisazioni vocali su schemi effettuate all’interno dei parcheggi sotterranei di Villa Borghese a Roma, progettati nel 1966 dall’architetto Luigi Moretti e che grazie alla configurazione e conformazione delle sue cupole godono di un effetto acustico singolare e poliritmico. I materiali subiscono una serie di trattamenti elettronici e vengono riprodotti in lunghe esecuzioni dal vivo dove acquistano diversi caratteri di setting e figure sonore a seconda del luogo dedicato di volta in volta all’ascolto.
Originariamente ideato come atto di 12 ore, per Localedue Ultradiana_III si presenta in una versione di 6 ore sottoforma di listening-act.
Scritto da Salvatore Papa