Cosa hanno in comune Wile E. Coyote e Salò o le 120 giornate di Sodoma, Quarto potere e Il mago di Oz? Non ci arriverete mai, quindi lo sveliamo: sono alcuni dei film protagonisti delle opere di Jason Shulman. Per la prima volta in Italia Shulman presenta il risultato di una sua intuizione affascinante: è possibile riprodurre il codice genetico dei film. È da un po’ che sono fissata con tutto ciò che riguarda l’acido deossiribonucleico e le sue capacità combinatorie infinite, quindi la cosa mi intriga parecchio. E sapere che nelle opere di Shulman sono condensati ben 130 mila frame e che ognuno di noi avrebbe potuto ottenere lo stesso risultato – cioè il DNA del film – mi restituisce qualche certezza. «You could take all these frames and shuffle them like a deck of cards, and no matter the shuffle, you would end up with the same image I have arrived at».
Scritto da Enrica Murru