Per il terzo atto del progetto espositivo da Prada il Thought Council, composto da Shumon Basar, Cédric Libert, Elvira Dyangani Ose e Dieter Roelstraete, ha convocato i Gelitin, i più estremi, simpatici, scugnizzi artisti che abbiano mai calcato i lignei pavimenti di Rem Koolhaas. Come da tradizione viennese le loro opere sono dense di riferimenti sessuali ed escrementizi, ma a differenza dei seriosi e drammatici azionisti i Gelitin sostituiscono il gioco al rito e sono immensamente più attratti dall’architettura che dalla natura: chi non ricorda l’ottovolante da De Carlo o la piscina dell’Hayward Gallery?
POKALYPSEA-APOKALYPSE-OKALYPSEAP, la mostra della Fondazione Prada, consta di tre sculture che reinterpretano l’arco di trionfo, l’anfiteatro e l’obelisco, decostruendo il loro senso monumentale e sciogliendolo in una dimensione relazionale. Per farsi un’idea del loro modo di procedere si può sempre pensare al precedente di Salisburgo, L’Arc de Triomphe-fontana:
Venerdì, sabato e domenica aperto fino alle h. 21, chiuso il martedì.
Scritto da Lucia Tozzi