Boo è cresciuto fra una moltitudine di dischi dei genitori e le feste organizzate da Marshall Jefferson, Lil Louis e Frankie Knuckles, e con lui di certo l’house non ha perso la sua vera identità di aggregatore sociale, anzi. I suoi set sono coinvolgenti, vellutati e ruvidi allo stesso tempo. Io lo ricordo un po’ di tempo fa, quando mise a soqquadro l’ex scatola nera d’eccellenza di Roma, il Rashomon, con le melodie e il groove dei bassi. Boo non si smentisce mai e anche con la sua nuova release, Replenish, uscita sulla sua etichetta Strictly Jaz Unit, ci fornisce l’ennesima conferma della sua capacità di creare sempre qualcosa fuori da ogni aspettativa. E allora, come dice sempre lui: «House music will never die. Love, peace and hair grease».​

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