Nei miei parecchi anni di clubbing non ho mai visto nulla di simile in Italia. Tra l’altro con una continuità di ormai ben quattro anni e con numeri di pubblico settimanali (e poi stagionali) che fanno invidia a tutti i principali festival italiani (lo scorso anno per 9 eventi ha totalizzato circa 100 mila presenze radunando tutta la città metropolitana e non solo). “Social Music City piace a tutti” così Riccardo Lai di Amnesia Milano, tra i fondatori del progetto, durante una telefonata, mi parla dell’estivo clubbing diurno e open air di Milano. E ha ragione. C’è da andare orgogliosi di SMC: esempio di riqualificazione di un vuoto urbano (quello dello Scalo di Porta Romana) e un appuntamento fisso per i principali dj internazionali, localizzando Milano all’interno della mappa geografica del clubbing anche d’estate, quando tutti i club chiudono. Per la prima di quest’anno troviamo schierati in consolle i capitani Tale Of Us che da poco hanno firmato il numero 97 della serie Fabric e che quest’anno troveremo all’Hï Ibiza (l’ex Space) con la loro label night Afterlife, Stephan Bodzin con il suo spettacolare e stellare live dalla techno melodica, la siberiana Nina Kraviz che eccita il dancefloor a suon di techno come pochi altri sanno fare, ripescando anche perle acid e trance dei 90’s, e infine i fratelli milanesi Federico e Alessandro Fognini aka Mind Against che ormai sono lanciatissimi nei club e a festival di mezzo mondo con la loro techno emozionale. Però non di solo clubbing vive l’uomo, infatti lo scorso anno SMC è stata la location della sfilata di Palm Angels e anche del programma televisivo Street Food Battle, senza dimenticare la sfilata di Philipp Plein nel 2015. SMC è un esperimento concreto che sta scrivendo un nuovo capitolo della storia del clubbing.