L’”Orestea” di Eschilo è l’unica trilogia del teatro greco classico ad aver attraversato i secoli per giungere intatta fino ai nostri giorni. La compagnia veneta Anagoor affronta senza paura questo grande classico, fresco del Leone d’Argento alla Biennale di teatro di Venezia, portando in scena un’opera che ruota sui temi ancestrali della giustizia, delle passioni e della famiglia. È proprio il sacrificio di Ifigenia, simbolo dell’amore incondizionato di una figlia al padre, a dare vita alla tragedia, ad aprire interrogativi sulla vita e sulla morte, sulla violenza, sul peccato che conduce alla rovina, sulla vendetta e la stritolante immutabile presenza del destino, una catena in grado di avvinghiare e trascinare tutti, sia colpevoli che carnefici. Il fascino di questo spettacolo è il tempo lento, meditativo, fatto di piani separati che si sovrappongono, di voci lontane, rimbombanti, riprodotte e presenti, di immagini vivide e proiettate, di danze trattenute e slanciate. L’evoluzione di Dike, da vendetta a giustizia, rappresenta, oggi come ieri, il difficile e forse impossibile equilibrio tra la ragione e la passione.
Scritto da Andrea Di Corrado