Ha fatto di tutto e – forse – avrebbe fatto anche di più. Duilio Cambellotti, classe 1876, scavalla il diciannovesimo secolo per immergersi anima e corpo nella caleidoscopica atmosfera culturale della Capitale d’Italia del Novecento, popolata da spinte riformatrici e allo stesso tempo nostalgiche. Percorrendo e superando tutte, o quasi tutte, le esperienze artistiche e artigianali che fecero del Modernismo romano una declinazione preziosa e unica dell’Art Nouveau europeo, Cambellotti ha avuto un ruolo chiave e nazionale all’interno di una compagine artistica che vagheggiava l’arcaismo, pur ardendo caparbiamente alla modernità. Una figura poliedrica celebrata con più di 230 lavori esposti nelle sale espositive del Casino Nobile e del Casino dei Principi di Villa Torlonia, una produzione unica – e così variatamente catalogabile – specchio di una contrastante visione dualistica che ha animato le sue opere e la società contemporanea in cui ha vissuto.
Scritto da Miss F.