È periodo di Mondiali e puntualmente sbuca qualcuno che chiede: ma quanto sarebbe forte la Jugoslavia se fosse ancora tutta unita? No, non ci addentriamo in una risposta, ma la premessa è utile per introdurre la personale di Sebas Velasco, artista spagnolo che dai suoi viaggi tra i popoli degli slavi del sud ha tratto ispirazione per Nobody’s Home, collezione di opere a metà tra pittura iperrealista e graffiti. Il lavoro di Velasco alterna vedute di skyline socialisti a gruppi di musica folk e, per tornare alla domanda d’apertura, figurine murali di calciatori che indossano la maglia dei Plavi (gli azzurri, come venivano chiamati prima della tragedia bellica degli anni 90), a chiudere il circolo di un’ossessione, come spiega l’autore stesso, nata da quando nei videogiochi di calcio sceglieva sempre la Jugo.
Scritto da Roberto Contini