Il suo volto forse non vi dirà molto, eppure Mark Nelson è stato un “iniziatore” di almeno un paio di cose importanti della musica indipendente degli ultimi 25 anni. Un pioniere invisibile e sempiterno, proprio come la dimensione naturalistica delle sue produzioni, dove spazio e tempo si mescolano lungo un orizzonte lunare e disorientante. Nei primi Novanta, assieme ai Labradford, Nelson è stato iniziatore di quello che per comodità chiameremo post rock, e che negli anni ha deformato attraverso ambient liquida, dub narcotico e sperimentazione fatta di ipnosi e silenzi. Sempre coi Labradford ha inaugurato una storia fondamentale come quella della beneamata Kranky Records, che si appresta a festeggiare i 25 anni di attività. Torna con il suo progetto da solista Pan American: la colonna sonora glaciale e intimista di una Chicago che già nei 90 ascoltava il suono del futuro.
Scritto da Chiara Colli