Ci sono tanti modi per supportare l’editoria: comprare libri, abbonarsi a qualche magazine, collezionare fanzine, ecc. Raramente però capita di avere la possibilità di supportare l’editoria partecipando a una festa. Il fundraising party di SPRINT – sottotitolato romanticamente “A che punto siamo della notte?” – come dice la parola stessa, sostiene la sesta edizione della fiera no-profit dell’editoria indipendente che si svolge a Milano in questi giorni.
Wu-Tangu è la dj ospite di Tomboy’s Don’t cry, arriva dai circuiti dell’arte di Bruxelles e la sua missione si divide tra Bledarte e LEAVING DAKOTA. Il primo è un collettivo femminista attivo su politiche di decolonizzazione e accessibilità alle nuove generazioni di immigrati al sistema dell’arte e alla club culture; il secondo invece è un power duo, feat. Golce e Dabbana, che cerca di coniugare arte e musica attraverso network alternativi e incursioni in nuovi spazi online e offline.
È vero, il suo nome ricorda un gruppo rap famoso in America, ma Wu-Tangu è una ragazza e quel gruppo forse ha poco a che vedere con tutto il suo impegno artistico, sociale e musicale. I suoi dj set attraversano le sonorità Jersey Club, i ritmi Afro-Beat, mescolandosi con pezzi pop bootleg remix.
Siamo certi che arriverà un certo punto della notte (a che punto siamo della notte? Vedi sopra) in cui saremo vicini a lei in consolle, al KO CLUB, e le chiederemo il perché della scelta di questo nome, ma soprattutto, se anche Wu-Tangu è FOREVER.
Scritto da Riccardo – Ptwschool