Se pensate che il liuto sia uno strumento fuori dal nostro tempo forse ancora non conoscete Jozef van Wissem. A metà tra avanguardia e folk, con il suo cordofono (rinascimentale o barocco) il musicista olandese tratteggia melodie ipnotiche e mistiche, mettendo d’accordo minimalismo e visceralità in uno stesso, spettrale flusso sonoro. Attivo dai primi Duemila, van Wissem ha portato il liuto fuori dai circuiti colti e dentro le colonne sonore o i cataloghi di etichette indipendenti devote all’oscurità come Sacred Bones e Counsouling Sound.
La leggenda narra che si sia incontrato con Jim Jarmush per strada, a New York. Da allora sono diventati amici, hanno lavorato spesso insieme e portato a casa un premio come miglior colonna sonora a Cannes. Torna a Roma con un disco tra psichedelia e madrigali medievali: border barocco.
Scritto da Chiara Colli