Prima personale in Italia per Isabel Alonso Vega, che instaura un dialogo non facile tra le sue suggestive sculture e gli spazi immacolati della White Noise Gallery. Un lavoro minuzioso il suo: opere rigorose che nel plexiglass imbrigliano un’impalpabile, nuvoloso pigmento, non subito riconoscibile come fumo. Opere che, nel definito minimalismo geometrico delle teche, congelano la fragorosa combustione delle fiamme, mentre sulle pareti si fa strada una seconda teoria di nerissime tracce fumose.
Le macchie nere combattono all’interno delle opere e con lo spazio circostante per appropriarsi di una memoria solida e conservarla; mostrano una sostanza che sfuma tra i livelli delle sculture, tra le volute scure lasciate dal fuoco, in un gioco di sovrapposizioni spaziali che moltiplica i piani, per il piacere della contemplazione.
Scritto da Giovanna Giannini Guazzugli