Dasha, made in russia, ma semi-naturalizzata francese è una artista sperimentale e contemporanea e non solo una compositrice di musica elettronica. I fan ricordano sicuramente “Antarctic Takt” in collaborazione con Stanislav Glaszov, artista visivo con cui insieme diede vita a una performance audio-video: una sorta di viaggio sensoriale in uno strano e anche astratto, Antartide. Contemporaneo è invece “Sleepstep”, sulla Raster-Noton di Alva Noto e Byetone, un album di 16 pezzi estremamente introspettivo.
Dasha incontra Closer, figura anima-pista, party pomeridiano mensile di Masada, che affronta la prima sfida in notturna e ci presentano InDASHtrial nuovo progetto dell’Eva Kant moscovita. Insieme a lei, Keit Carnal, della techno della “deep impression” anche lui profeta del suono potente ed emozionale.
A stuzzicarvi ancora di più vi comunico che attualmente Dasha fa parte del comitato di controllo dell’istituto di speciale sound di Budapest per sperimentare lo sviluppo della nuova tecnologia spaziale del suono.
Scritto da Giulia Luculli