Sono andato a curiosare sul sito della galleria/negozio di musica dove questi tre brillanti esponenti della musica avant-jazz e post rock hanno inciso dal vivo il loro primo disco a tre. Rob Mazurek, David Grubbs & Mats Gustafsson il 31 maggio scorso hanno incrociato i loro strumenti all’interno dell’Underflow Record Store and Art Gallery, ad Atene. Il disco che n’è scaturito, intitolato “Underflow”, potrebbe risentire dell’influenza di tutte quelle maschere tribali appese ai muri, del caldo tepore ellenico, della sterminata collezione di capolavori e gemme sfogliabili tra gli scaffali. E mentre bandcamp mi regalava un pezzo di quella live performance (ascoltabile qui) con le soffiate baritonali di Gustafsson e il suo flauto free, il respiro sincopato della cornetta di Mazurek, il tappeto sonoro dilatato e ipersaturato di Grubbs alla chitarra, pensavo a cosa potrebbero dare dal vivo, trovandosi ad improvvisare in un freddo e umido sabato sera di gennaio, a Padova, tra gli affreschi della sala dei giganti al Liviano.
È dunque una musica che si prepara ad invadere ogni fessura dei nostri padiglioni auricolari, a penetrare in ogni spazio cognitivo del nostro cervello quella di questo trio dal nutritissimo pedigree artistico. Partiamo dal fatto che dovremmo ringraziare Grubbs e Mazurek anche solo per quel capolavoro che è Camoufleur dei Gastr del Sol (band formata dal primo con Jim O’Rourke). Aggiungiamo che del secondo abbiamo consumato tutta la discografia del collettivo Chicago/São Paulo Underground. Vogliamo parlare della Exploding Star Orchestra? Sempre roba sua. E poi il vichingo: colonna portante del jazz d’avanguardia europeo da molto tempo, nei The Thing, capace di passare dai Tentet di Peter Brötzmann agli Zu, fino la “sua” Fire! Orchestra. Potete avere tutto questo già nelle orecchie oppure no, rimane comunque un concerto da non perdere.
Scritto da Joe Versalis