Ripartire con proposte di cambiamento dopo il lungo periodo di sosta emergenziale, appare un’urgenza più che una possibilità. I temi su cui è necessario proseguire i ragionamenti sono complessi e numerosi e farlo con una programmazione densa, calibrata e ragionata, sembra essere una buona strada di un percorso lungo, virtuoso e visionario. In questo senso il festival CHANGE, già anticipato prima dell’estate con una serie di eventi online, sembra poter offrire alcuni primi spunti di riflessione interdisciplinari, valevoli per immaginare città, scenari architettonici, urbani e sociali per il tempo che verrà.
A partire dal 24 Settembre e fino alla fine del mese di Ottobre, si potrà partecipare a numerose occasioni di
confronto diramate tra il web e la città fisica, con la partecipazione di protagonisti dell’architettura, della scienza e della politica. Potremmo assistere a talk e brainstorming su urban greening, waste factory, edifici sensibili oppure su come scappare dalla Terra e ipotizzare una vita su un altro pianeta. Potremmo partecipare ad un workshop al Quadraro su un diverso utilizzo dello spazio pubblico scoprendo l’urbanistica tattica, oppure percorrere la città, muovendoci con la sharing mobility, per alcune mostre al Flaminio, Nomentano e Montesacro. Spingerci più in periferia, ragionare sulla potenzialità delle aree dismesse e sull’agricoltura urbana.
Oppure ancora vedere documentari e film in cui il cambiamento – di prospettive e di attitudini- resta il filo conduttore delle diverse sezioni di approfondimento. Un mese di incontri non servirà a rendere sostenibili le nostre abitudini, ma resta un valido strumento per esortarci a pensare alcuni termini come quotidiani e abituali, e a capire ancora come respirare meglio insieme al nostro pianeta.
Scritto da Emiliano Zandri