Torna Resilienze Festival, il progetto a cura di Kilowatt che indaga le grandi trasformazioni planetarie e che quest’anno cambia passo e si dilata per un’edizione che arriverà fino a maggio 2021 in tre atti: la semina dal 10 al 13 settembre, tra dimensione live e online con talk, incontri, proiezioni, performance e installazioni artistiche; la cura da novembre 2020 ad aprile 2021 in cui i semi piantati a settembre verranno annaffiati attraverso appuntamenti ricorrenti e grazie alla messa on-line di una nuova piattaforma web che sarà il connettore di tutte le esperienze che gravitano intorno al festival; il raccolto a maggio 2021 con una quinta edizione del festival che potrà finalmente riabbracciare – si spera – il proprio pubblico e puntare a una dimensione internazionale.
Il tema centrale di questa edizione espansa saranno i Legami Invisibili: le tantissime connessioni che non si vedono, quei fili invisibili che ci uniscono al nostro ecosistema e determinano a tutti i livelli i delicati equilibri tra gli esseri viventi.
Sarà, come si diceva, un’edizione ibrida adattata al periodo che stiamo vivendo, fruibile anche via streaming e, nel rispetto del distanziamento imposto, attraverso un sistema di ascolto in cuffia wireless con un audio spazializzato.
Ma non è l’unica novità: “Ogni anno – ci ha raccontato Nicoletta Tranquillo, che cura l’evento insieme a Lorenzo Burlando, Gaspare Caliri e Jonathan Ferramola – scegliamo un artista che crei per Resilienze un’opera in grado di trasformare Le Serre, coinvolgendo il pubblico e facendolo riflettere sui temi del festival. Quest’anno abbiamo coinvolto una startup milanese (BePart), che ci piace molto perché lavora con la realtà aumentata e un ampio gruppo di artisti e writers, e abbiamo dato loro una sfida molto affascinante: permettere al pubblico che verrà al Festival di esperire la lingua con cui parla la natura, la lingua della bellezza, dell’armonia, della simmetria e della complessità. Per farlo li abbiamo messi in contatto con alcuni gruppi di ricerca, che operano a livello europeo, e che da circa 10 anni provano a descrivere proprio questo legame invisibile: la complessità della forma e la vitalità della materia. Un’altra novità sarà la Immersive Area realizzata con il sostegno del Gruppo Hera che vedrà all’interno della Gabbia del Leone una selezione di opere in realtà virtuale curate da VR Pavilion, progetto itinerante che mappa e presenta sperimentazioni artistiche e produzioni indipendenti nell’ambito delle tecnologie immersive”.
Ma quali saranno gli appuntamenti da non perdere?
“Sicuramente – secondo Lorenzo Burlando – la giornata di apertura del festival Giovedì 10 che vedrà tra gli ospiti Fabrizio Barca, ex dirigente di ricerca in Banca d’Italia e Capo Dipartimento della politica pubblica per lo sviluppo nel Ministero Economia e Finanze che dialogherà con Elly Schlein, Corrado Dottori, Luca Martinelli sulle quindici proposte contro le disuguaglianze sociali, economiche e territoriali contenute nel libro “Per un futuro più giusto”. Poi a seguire ci sarà l’incontro con Elisabetta Zavoli (fotografa) e Sara Michieletto (violinista) fondatrici del movimento Emotion for Change che vedrà un momento performativo al chiaro di luna all’interno dei Giardini Margherita. Venerdì 11 ci sarà l’incontro dal titolo “Vedere e immaginare: ambiente e cambiamento nello sguardo dell’arte” che parlerà del ruolo che può avere l’arte nel mostrarci i legami invisibili che regolano la complessità del mondo e degli ecosistemi. A seguire ci sarà anche una proiezione speciale in cuffia wireless del film Dusk Chours per immergere il pubblico in un viaggio sonoro nel cuore della foresta Amazzonica. Sabato 12 segnaliamo al mattino un incontro dedicato a come i media hanno affrontato la pandemia e quali sfide si prospettano per la comunicazione ambientale e al pomeriggio la presentazione dell’ultimo libro di Bruno Latour “La Sfida di Gaia” alla presenza di Franco Farinelli, geografo, che da decenni lavora sulla relazione tra modernità e mondo (come Gaia, superficie della Terra, ma anche come Cton, le sue viscere) e con Gianfranco Marrone, semiologo, saggista e scrittore. Per concludere domenica 14 avrà come tema principale l’alimentazione e la condivisione, due cose che noi consideriamo strettamente legate. A pranzo ci sarà un grande Pic Nic ai Giardini Margherita, dove i partecipanti saranno invitati a portare e condividere ricette fatte con sorgo o di miglio biologici che potranno essere ritirati alle Serre nei giorni precedenti al Festival. A seguire un incontro sulla ristorazione come leva di cambiamento per un sistema alimentare più sostenibile, con i principali chef del territorio che hanno partecipato ad una campagna su questi temi (Great it easy) lanciata da Kilowatt a gennaio”.
Per saperne di più sul programma leggi la nostra intervista ai curatori.
Scritto da L.R.