Da bambini sognavamo di fare gli astronauti. Da giovani ci siamo appassionati alla fantascienza. Divenuti più adulti, abbiamo iniziato a sospettare che lasciare questo pianeta alla ricerca di luoghi ancora incontaminati e spettacolari potesse essere una nuova, e forse unica, via alla sopravvivenza. Le attuali possibilità del reale stanno evidentemente nel mezzo, ma la visione da cui nasce un’opera lirica sci-fi come “Falena” non è totalmente frutto di un’immaginazione fervida, mesmerica e forse anche vagamente inquieta. A guardar bene il cielo, nella costellazione dello Scorpione esiste una farfalla cosmica, una falena spettacolare e dalle luminose ali azzurre e con al centro un bozzolo colorato che nasconde una coppia di stelle. In attesa che il telescopio Hubble ci fornisca qualche elemento in più su questa ennesima magia dello spazio, “Falena” sembra un buon modo per fantasticare, seppur ancora con i piedi per Terra.
Un’opera lirica sci-fi elettronica, dicevamo, che racconta le vicissitudini e il viaggio di Kristo e della sua fidanzata Giuni – incinta e portatrice di singolari sintomi connessi alla sua soggettività neuropsichica – sul pianeta Falena, grazie a un programma spaziale di colonizzazione promosso da una fondazione religiosa. Un’opera inedita su libretto di Eleonora Amianto, illustrato da Nathalie Cohen, con musiche di Jue Wang, Filippo Okapi e Cristiano Riccardi, la regia di Silvia Susanna, i costumi di Yulia Kachan e le luci di Marcello Orlando, che sarà in scena per la prima volta in forma ridotta e da concerto presso SPAN, uno spazio ibrido multiverso di arte, architettura e design.
L’effetto sogno si amplifica grazie alla modalità in cui The Ciccis, il collettivo ideatore dell’evento (composto da Agostina Bevilacqua, Valentina De Carolis, Olivia Ministeri, Eleonora Susanna, Riccardo Susanna e Silvia Susanna) ha immaginato di far fruire l’esperienza di “Falena” negli spazi ridotti di SPAN: una modalità attraverso il vetro, quasi interdimensionale e idealmente liquida, che dà il nome alla rassegna Acquario, composta da tre appuntamenti così pensati anche per rispettare la attuali norme vigenti. Tre concerti che dopo il viaggio sci-fi di “Falena” ospiteranno “Otis”, ultimo progetto del compositore italo-francese Filippo Okapi e l’esibizione del gruppo proto-post-punk-acido Holiday Inn. «Lanciamo Acquario come un richiamo alla vita, al suo fisiologico movimento e all’incontro tra i corpi, avendo cura delle altre e degli altri. Acquario sperimenta la possibilità di partecipare a un concerto in uno spazio piccolo avendo il rispetto delle altre e degli altri. Rielabora il periodo di comunicazione attraverso un vetro, lavorando sul significato di soglia». E immaginandone nuovi, possibili confini.
Scritto da Chiara Colli