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gio 09.09 2021 – lun 28.02 2022

Thomas Berra: Usva Utu Sumu

Dove

Zazà Ramen
Via Solferino 48, 20121 Milano

Quando

giovedì 09 settembre 2021 – lunedì 28 febbraio 2022

Quanto

free

Contatti

02 36799000

C’è un’opera di Monet appartenente agli ultimi anni della sua ricca produzione – realizzata intorno al 1920 – dall’apparenza molto semplice: alcuni rami esili, dal marrone scuro che diventa più tenue giungendo verso le punte, sono dipinti in primo piano su uno sfondo dove si scorgono un paesaggio naturale e delle case dai tetti rossi. Dai rami nascono migliaia di piccolissime foglie, minuziosamente dipinte per immergere il fruitore in quella natura che tutto avvolge, ma che diviene anche ostacolo allo sguardo.
Il murale realizzato da Thomas Berra nello spazio di Zazà Ramen, nel cuore storico di quella Milano d’altri tempi che rappresentano ancora Brera e la via Solferino, racchiude una semplicità del gesto estremizzata dal fondo bianco e dall’impatto primitivo delle figure disegnate. Le foglie grandi e piccole che Berra dipinge attraverso un’azione quasi ripetitiva che richiama quella istintiva del bambino, o anche quella più ossessiva dell’adulto che disegna dei “ghirigori” leziosi durante i momenti di pausa, senza predisposizione o scopo, rappresentano il leitmotiv della grande opera, oltre che della poetica dell’artista. Da più di cinque anni Berra indaga le possibilità istintive, rappresentative, poetiche, narrative ed estetiche della natura, in particolare del mondo delle erbacee e di quegli elementi selvatici che sbucano dai luoghi più impensabili. Quella natura trattata da Gilles Clément in maniera approfondita che ha letteralmente plasmato il lavoro pittorico di Thomas. Nella mostra Usva Utu Sumu (titolo che indica i tre termini che in finlandese descrivono la nebbia, altro tema che rimanda a Monet) la natura è ridotta all’osso e serve da sottofondo per una messa in scena dove i protagonisti sono creature che ricordano gli umani. Figure esili, leggere ma decise, che racchiudono gravità e serietà nelle pose ed espressioni che si colgono da pochi, sintetizzati, gesti e dettagli. Occhi vuoti, ma dal tratto severo, pensieroso o dall’espressione di disappunto; braccia alzate con il dito indice che vuole mostrare qualcosa che è in atto sopra le loro teste. Cosa si stanno dicendo? Che cosa è accaduto e deve essere risolto? Questa è l’atmosfera che la scena dipinta restituisce: un tableau vivant dalla forma scarna, ma con dei colori speciali e una storia tangibile. Vi sono una figura con una maschera rosa e un’altra gialla con la sigaretta in bocca. Osservano un omino trasparente: non ha volto o altri dettagli che lo possano contraddistinguere, se non quel cappellino verde, un po’ alla turca, ma più allungato, a richiamare uno dei vasi dipinti presenti nella narrazione. Sembra proprio che quest’opera a parete sia un racconto in movimento. Come nell’ultima sequenza di 8 ½ di Fellini – tanto cara a Berra -, qui i soggetti dipinti rappresentano un susseguirsi di episodi, aneddoti e avvenimenti. Sul lato sinistro della grande parete, separati dalla struttura architettonica del luogo, i primi protagonisti sono due personaggi, uno è tutto giallo e, anche lui, ha una mascherina rosa. Il suo sguardo è rivolto verso l’alto, mentre il suo compagno, dal cappellino appuntito, sembra osservarlo e parlagli invano. I due uomini – o ibridi – sono sullo stesso piano di una linea montuosa rossa chiara, raffinatamente rappresentata con un gesto unico, a indicare la sintesi necessaria per la riuscita del sogno. Un sogno che l’artista riporta anche in una serie di scodelle in ceramica, tutti pezzi unici, dove stelle, foglie e personaggi sempre onirici, surreali, buoni e romantici, sono stati disegnati per perpetuare il racconto che evade da quel muro. Questo dono dell’artista al pubblico milanese è un gesto temporaneo, che verrà cancellato lasciando le tracce di coloro che sono passati sopra o fuori dal muro. Mostra in corso fino al 28 febbraio 2022. Passate e sedetevi a guardare.

L’opera è stata realizzata grazie al coordinamento e supporto di UNA Galleria, con cui Thomas Berra collabora. UNA Galleria infatti invitò l’artista a creare un grande murale presso lo Spazio Leonardo a Milano, per la mostra personale Tutti dobbiamo dei soldi al vecchio sarto di Toledo. A breve l’artista svilupperà la prima personale nella sede della galleria a Piacenza

Scritto da Rossella Farinotti