Dentro Suck My Iperuranio c’è un mondo che non regge più il suo stesso peso. Il comico, solo in scena, non trova divertenti le sue stesse trovate, è in pigiama, e le luci gli disegnano attorno lo spazio malleabile in cui vive. È un iperuranio in cui gli avvenimenti passano a una velocità supersonica grazie alla quale (o per colpa della quale) non riusciamo a guardare nulla, a leggere noi stessi, a ridere o a piangere senza saper scegliere tra le due.

L’ispirazione è Heinrich Boll, ovvero “Opinioni di un clown”, e dentro c’è anche Nanni Moretti, la stand-up comedy ma al contrario, l’isolamento e la desolazione in cui viviamo in una chiave (che dovrebbe aprire una qualche porta) molto molto divertente.