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mer 09.02 2022 – gio 10.02 2022

Costellazioni

Dove

Teatro Franco Parenti
Via Pier Lombardo 14, 20135 Milano

Quando

mercoledì 09 febbraio 2022 – giovedì 10 febbraio 2022

Quanto

€ 28/18 + p.v.

Caso e libero arbitrio, necessità e contingenza, meccanica quantistica e sentimenti: non sono capitoli di un trattato di filosofia, ma è tutto quello con cui Costellazioni di Nick Payne, con la regia di Raphael Tobia Vogel, ci costringe a confrontarci. Sulla scena ci sono un uomo e una donna. Quello che scopriamo nell’ora e dieci della pièce è che Elena e Pietro – lei cosmologa, lui apicoltore, due universi – hanno una relazione. Usciti da teatro possiamo affermare con certezza che i due si tradiscono, si lasciano, si rincontrano a un corso di ballo e che, alla fine, a lei viene diagnosticata una grave malattia. Ma non possiamo affermare con altrettanta convinzione, la sequenza reale di questi eventi, perché includono tutte le sfaccettature e le variazioni possibili: non sappiamo se ad essere brillante o impacciato, fedifrago o fedele, sia lui o lei. O meglio, è impossibile raccontare una sola versione.
Continuiamo a domandarci solo cosa succederebbe se, anche nelle nostre vite, tutti i futuri fossero possibili. Infatti Pietro ed Elena, magistralmente interpretati da Pietro Micci ed Elena Lietti – che abbiamo imparato ad amare sul grande schermo nei panni di Sara in Tre Piani, l’ultimo film di Nanni Moretti – ripetono gli stessi sketch più e più volte cambiando le coordinate, per regalarci un assaggio del possibile. Costellazioni è infatti una pièce dai molti finali aperti. È una pièce piena di bivi, per segnalare i quali Raphael Tobia Vogel ha disegnato una perfetta coreografia di luci, unica misura di tempo e di spazio. I fasci di luce, ora obliqui ora perpendicolari, fanno al contempo il lavoro del cronometro, indicandoci che siamo tornati indietro nel tempo e che la scena si sta per ripetere, senza altro orpello scenografico.
Potrebbe venire in mente 4 metà, il film recentemente diretto da Alessio Maria Federici che, nel presentare quattro personaggi e quattro ipotetiche storie d’amore, ugualmente si diverte col paradosso dei mondi possibili. Un film che fa indubbiamente un uso massiccio del montaggio cinematografico, quanto meno utile, per non dire fondamentale, per comunicare il senso dello scorrere del tempo, ma che manca della raffinatezza della recitazione dei protagonisti di Costellazioni. Per non parlare del peso intellettuale che fa da basso continuo della storia, e di tutte le implicazioni della teoria del multiverso, il vero perno di tutta una pièce che ci guida in una bellissima domanda sul senso del tempo.

Scritto da Beatrice Atzori