Il Teatrino di Palazzo Grassi ospita “La Lingua Madre”, un progetto dell’Associazione Italiana Interpreti di Conferenza, dedicato alla valorizzazione, salvaguardia e attualizzazione della lingua italiana.
Con un ricco e dinamico programma di interventi live o in collegamento da remoto, interviste, proiezioni, momenti di interazione con il pubblico e brevi contributi autoriali, “La Lingua Madre” propone un pomeriggio di studio in compagnia dei conduttori Paolo di Paolo, autore di romanzi e saggi, e Vera Gheno, sociolinguista, e molti ospiti.
Interverranno: Cyril Aslanov, Corrado Augias, Luisa Bienati, Elti Cattaruzza, Marco Cavaleri, Marco Cerase, Vera Gheno, Paolo Di Paolo, Gabriele Giacomini, Daniele Mazzacani, Igiaba Scego, Studentesse e Studenti dell’Università degli Studi di Cagliari – CDL in Mediazione Linguistica e CLM in Interpretazione di Conferenza e dell’Università Ca’ Foscari di Venezia – Corso di Laurea in Mediazione Linguistica e Culturale, Alberto Toso Fei, Stefano Vassere e molti altri ancora.
Il Festival si struttura in rubriche che mettono in campo diversi format di interazione tra gli ospiti. “Magistralis” è una lezione affidata a uno studioso basata su ricerche avanzate, in questa occasione spetta a Vera Gheno (in foto) parlare della lingua italiana.
“Interviste” è un momento di confronto tra cittadini comuni sull’utilizzo quotidiano della lingua. L’edizione veneziana del festival propone quattro interviste: una conversazione tra Corrado Augias e Paolo di Paolo dal titolo “A ognuno il suo: il giornalismo e l’italiano”, una tra Stefano Vassere, Daniela Baglioni, Rando Devole e Vera Gheno che si intitola “Estremitaliani”, il dialogo tra Paolo di Paolo, Luisa Bienati e Marco Cerase, “Articolo 34” e infine l’incontro tra Paolo di Paolo e Dacia Maraini, “Maraini anticlassica – dialogo sulla lingua madre con la scrittrice italiana più letta al mondo”.
La rubrica “Sciallaqui Sciallalà” affronta il linguaggio della musica spiegato dai ventenni, con un confronto tra il rapper e scrittore italiano Kento, la scrittrice e giornalista Igiaba Scego, Cyril Aslanov, docente di linguistica delle lingue romanze all’Università Ebraica di Gerusalemme, e Beatrice Cristalli (in presenza), consulente in editoria scolastica e autrice Treccani, sul cui portale cura da più di tre anni indagini a puntate sull’evoluzione dei linguaggi della contemporaneità.
“Ci-Hao” conduce infine alla scoperta delle origini e della storia di una delle parole più usate nella e dalla lingua italiana con una speciale lezione dello scrittore e saggista Alberto Toso Fei, esperto di storie segrete e misteri, autore di numerose pubblicazioni sulle vicende meno conosciute legate alla città di Venezia e di libri-gioco, come la famosa ‘caccia al tesoro culturale’ sulle leggende cittadine.
Lo scopo de La Lingua Madre consiste in un grande sforzo collegiale di riappropriazione moderna, creativa e spigliata della lingua italiana. Non un esercizio accademico, non di conservazione, non di restauro, ma un’operazione etica, estetica, democratica ed economica. Perché, come cita il Manifesto del Festival: «La Lingua madre. L’elemento che unifica la comunità dei parlanti, l’unico, vero documento che ci accompagna ovunque».
Il pubblico può seguire il festival online in diretta streaming, con interpretazione simultanea inglese, francese e lingua dei segni, quest’ultima sia in modalità remoto sia dal vivo. Ingresso gratuito su prenotazione scrivendo a info@lalinguamadre.com.
Scritto da Redazione Venezia