La replica della nuova produzione di LAMINARIE, ideata, diretta e interpretata da Febo Del Zozzo, con la drammaturgia di Bruna Gambarelli.
In scena un uomo solo, al centro di una complessa struttura di carrucole e corde tra le quali cerca di districarsi faticosamente. L’uomo, in piedi, tiene in mano un foglio consunto, e con una gestualità incerta e nervosa lo apre e lo richiude più volte, cercando di leggere ciò che c’è scritto, senza riuscirvi. Il suo volto è coperto, inscrutabile allo sguardo.
Mentre le luci a poco a poco chiariscono la complessità del reticolo – due chilometri di corde che si configurano come groviglio di impedimenti, un paesaggio impervio che ostacola ogni movimento – l’uomo tenta più volte, inutilmente, di liberarsi. Lotta contro il mondo che lo ospita, che lui stesso ha costruito con gli strumenti del teatro.
I suoi gesti provocano suoni netti, a volte assordanti, a volte assonanti. Sono suoni precisi ma non sempre governabili. L’installazione teatrale appare come un unico grande corpo sonoro, in cui le corde, il corpo dell’attore e lo spazio vibrano all’unisono. L’uomo, muovendosi da un punto all’altro sulla scena, tira, sfila, strattona le corde fino a fare crollare la grandiosa costruzione.
Lo spettacolo si basa sul desiderio di restituire al pubblico un pensiero sulla funzione dell’arte che non si rassegna ad essere uno strumento consolatorio ma si ostina ad essere un dono complesso, disarticolato, improduttivo.
Lo spettacolo sarà preceduto alle ore 18 dalla presentazione del libro Placemaker. Gli inventori dei luoghi che abiteremo con l’autrice Elena Granata
Scritto da L.R.