Hidden Histories, programma di pratiche performative nello spazio pubblico della città curato da Sara Alberani e Marta Federici, con Valerio Del Baglivo, presenta un nuovo progetto dell’artista Dora Garcia, pensato per gli spazi della Biblioteca Casanatense.
“Il progetto si compone di un percorso espositivo, due momenti performativi e un reading group, e sviluppa una riflessione sulla nozione di censura e le sue implicazioni. Garcia ha lavorato su una selezione di libri censurati, cancellati, smembrati della collezione della Biblioteca Casanatense: rintracciandone le connessioni e ricostruendone le storie silenziate, l’artista ha analizzato il potenziale di sovversione che veniva riconosciuto ai testi. L’installazione si concentra in particolare sul volume “Apocalypsis Nova”, scritto dal Beato Amadeo da Silva nel luogo del martirio dell’apostolo Pietro, il Tempietto del Bramante, oggi parte della Real Academia de España en Roma. Il testo, che sarà mostrato in alcune preziose copie manoscritte, testimoniava di uno spaventoso cambiamento dei tempi e venne censurato per le sue visioni profetiche. Prendendo ispirazione dalle vicende legate a quest’opera nata nel tardo Quattrocento, Garcia struttura una narrazione complessa, fatta di corpi e voci, di persone e di libri, che si snoda attraverso diversi luoghi della città, collegando gli spazi della Casanatense a quelli dell’Accademia spagnola”.
PROGRAMMA
Mercoledì 7 settembre
18:30 Opening dell’installazione presso il Salone Monumentale della Biblioteca Casanatense e performance di Dora Garcia.
La mostra è visitabile dal lunedì al venerdì dalle 10:00 alle 14:00, con accesso libero e gratuito
Mercoledì 21 settembre
18:00 Introduzione al progetto da parte dell’artista e reading group presso il Tempietto del Bramante, Real Academia de España en Roma.
Mercoledì 28 settembre
18:30 Performance nella Sala di lettura e archivio della Biblioteca, con la partecipazione di Maria Elena Fantoni e Brianda Carreras. Finissage del percorso espositivo alla Biblioteca Casanatense.
Scritto da Nicola Gerundino