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ven 02.12 2022

Lydia Lunch & Marc Hurtado play Suicide and Alan Vega + Holiday Inn

Dove

RCCB Init
Via Domenico Chucchiari 28, 00159 Roma

Quando

venerdì 02 dicembre 2022
H 22:00

Quanto

€ 15 +tess. Arci

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Un tuffo carpiato all’indietro nel tempo ed ecco che ci ritroviamo come per incanto in quell’area a cavallo fra gli anni Settanta e gli Ottanta fatta di commistioni magiche fra no-wave e sperimentazione. Lydia Lunch e Marc Hurtado sono due dei numi tutelari di quell’epoca. Regina della wave più oscura, poetessa, attrice, Lydia Lunch è stata la voce di gruppi quali Teenage Jesus & the Jerks, Beirut Slump, 8-Eyed Spy, chiudendo gli ottanta con il trio tutto al femminile Harry Crews che vedeva al suo fianco Kim Gordon dei Sonic Youth. Ma le collaborazioni sono infinite, da James Chance dei Contortions a Foetus, da Steve Severin dei Siouxsie and the Banshees a Rowland Howard dei Birthday Party, fino a quelle più recenti che l’hanno portata, specialmente nello scorso decennio, anche sui palchi romani. Parliamo di Retrovirus, il supergruppo che riuniva Weasel Walter (Flying Luttenbachers), Bob Bert (Pussy Galore) e Algis Kizys (Swans), Big Sexy Noise, che vedevano la Lunch accompagnata dai Gallon Drunk al gran completo, e anche un altro trio virato di rosa (si fa per dire…), Sister Assassin con Jessie Evans e Beatrice Antolini.

Meno conosciuto, ma non meno importante il lavoro di Marc Hurtado, poeta, regista e fondatore con il fratello Eric del duo francese Etant Donnes, attivo dal 1980 in ambito industrial. Anche qui numerose le collaborazioni, da Genesis P-Orridge ad Alan Vega, da Michael Gira degli Swans a quel Mark Cunningham visto solo pochi giorni fa al Fanfulla. Incontratisi già spesso dal 2010 in poi, sia su disco che dal vivo, Lydia Lunch e Marc Hurtado omaggiano questa sera, a quarantacinque anni dall’uscita dell’omonimo esordio, la band da cui è partito tutto, la band più punk di tutte, pur senza essere punk, i Suicide, e Alan Vega, scomparso nel 2016, che di quell’indimenticabile duo era la voce. Prepariamoci ad un viaggio nella New York di fine anni Settanta, accompagnati dalle note immortali di “Frankie Teardrop” e “Ghost Rider”.

Scritto da Carlo Cimmino