Chissà se l’IDM sia davvero intelligente. Definire “intelligenza” è materia complessa, controversa e dibattuta nei secoli e nei secoli. Amen. Quel che è certo dell’intelligent dance music è il suo incontrovertibile psico-influsso, quella postura introspettiva, da contemplazione sonnambula e a tratti liturgica che ovatta i pensieri nella bambagia elettronica, il cui alfiere d’ultima generazione è indubbiamente Rival Consoles: demiurgo degli spazi interiori e compositore di paesaggi con brillanti tintinnii e cedevoli clap, magicamente amalgamati a limpidi barlumi di synth con lunghe pulsazioni profonde, acquose e uterine. Avrete capito che la sensazione è taumaturgica e naturalmente farmacologica, con incantevoli effetti collaterali come esperienze extracorporee, allucinazioni e pacifiche manchevolezze. Suggerita caldamente da ogni terapeuta per chiudere il Fuorisalone.
Scritto da Giacomo Prudenzio