C’è una linea sottile che separa il rap dalla poesia, entrambi mezzi estremamente potenti per comunicare la propria verità. Loyle Carner crea intrecci inestricabili tra questi due mondi così affini, sino a sfumarne totalmente il confine e dare vita ad una fluida contaminazione.
Nei suoi pezzi, parole forti e intimamente confessionali scivolano su basi hip-hop intrise di soul, gospel e jazz. Rivelano la sua storia con una voce languida, forgiata tra le strade aspre del quartiere di Croydon a Londra. È durante lunghe sessioni di guida nella macchina del padre, chiamata “hugo” come il suo ultimo album, che Loyle trova uno spazio per riconnettersi alla sua identità e alle sue origini, ma soprattutto per comprendere e perdonare. Si libera da traumi generazionali e con profonda vulnerabilità ci racconta di amore, dolore e tutto ciò che sta in mezzo.
Scritto da Aurora Ruggeri