A distanza di sette anni dal disco d’esordio, “Extrema Ratio”, torna il trio composto da Maurizio Brunod, Danilo Gallo e Massimo Barbiero, che questa volta chiama in causa uno dei protagonisti per eccellenza della letteratura di fantasia e non solo, l’eroe/antieroe nato dalla penna di Jonathan Swift, quel Gulliver che tutti conosciamo fin da bambini per i suoi viaggi immaginari fra giganti e lillipuziani.

Chitarra, basso e batteria, i tre si muovono da sempre in quel territorio sconfinato tra jazz, avanguardia ed improvvisazione che li vede musicisti guidati dal sacro fuoco dell’esplorazione, a percorrere sentieri sempre diversi e mai etichettabili. Brunod e Barbiero li conosciamo, fra l’altro, come componenti e fondatori di Enten Eller, un gruppo che fra cambi di formazione ed innumerevoli album realizzati ha attraversato oltre trent’anni di storia del jazz italiano.

Danilo Gallo, bassista dai mille progetti, da Guano Padano a Tinissima, da Dark Dry Tears a The Last Coat of Pink, a Roma è quasi di casa, grazie alle tante collaborazioni con musicisti della Capitale, Marco Colonna, Pasquale Innarella ed Ermanno Baron fra gli altri. “Gulliver” ce li mostra nuovamente a mescolare elementi tipici di mondi lontani, ma al tempo stesso vicinissimi grazie ad una totale assenza di confini che li fa muovere fra jazz, rock e musica popolare, tra brani originali e tradizionali, fino a quel “El Pueblo Unido” che, nella versione degli Inti Illimani, ha segnato un’epoca.