Migliore testo italiano ai premi Ubu 2022, “Ottantanove” ripercorre, analizza e destruttura con la maestria e affilata ironia del duo romano, uno degli eventi storici più importanti dell’occidente. 230 anni sono passati dal fatidico 1789, cosa è rimasto degli eventi, delle ragioni, della rabbia e degli ideali della Rivoluzione Francese?

Sicuramente non siamo stati noi i fautori di quegli eventi, ma quanto e come il nostro quotidiano e le nostra tanto amate/criticate democrazie hanno ereditato dai cugini d’oltralpe? Lo spettacolo non è assolutamente una narrazione storica quanto più che altro un tentativo di riflessione, anche dura, sulle nostre vite democratiche, sul nostro passato, il presente ed il futuro. E’ ancora possibile pensare ad una rivoluzione? E come sarebbe? O forse è solo qualcosa che poteva incendiare i cuori e gli animi dei nostri cugini dell’Ottocento?

Tante sono le domande e tanti gli spunti che tra palco e spettatori creano un flusso continuo, una voglia di agire che allo stesso tempo ci tiene incollati alla poltrona, perché in fondo la rivoluzione non l’abbiamo fatta noi e, soprattutto, saremmo in grado di capire da chi e cosa ribellarci oggi?