“Da vecchi e da innamorati si torna bambini” diceva Yves Montand. Sul ritorno a una fase infantile in età avanzata si sviluppa il progetto performativo e musicale di Andrea Cosentino, che porta sul palco una delle grandi realtà del mondo moderno: la demenza senile, o, meglio, il rimbambimento. Viviamo in una società in cui, poiché aumenta l’aspettativa di vita, aumenta anche il numero degli anziani che, per dirla alla Montand, “tornano bambini”.
Per rappresentare questo stato di ibrida “compresenza”, Cosentino si serve di un impianto musicale e drammaturgico composito, spezzettato, fatto di inciampi, improvvisazioni, ripensamenti. Con l’aiuto di una marionetta antropomorfa dalle fattezze invecchiate, quasi un alter ego del performer stesso, Cosentino ci accompagna nell’universo di chi si scorda il passato e perde aderenza con ciò che lo circonda. Partendo da una conferenza tenuta da un fisico affetto da demenza, gli spettatori vengono poi travolti da un turbinio musicale-narrativo, fino a un rimbambimento collettivo che sa di liberazione, sollievo e umanità.
Scritto da Emilia Agnesa