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gio 04.04 2024 – dom 19.05 2024

Il Sorriso Degli Dèi

Dove

NEVVEN
Strada Maggiore 28/A, Bologna

Quando

giovedì 04 aprile 2024 – domenica 19 maggio 2024

Quanto

free

Artist: Klara Kristalova klara@kristalova.se Addebodavägen 31 761 93 Norrtälje Sweden

La testa pallida di una figura femminile è appoggiata al terreno e ci guarda con occhi scuri. È circondata
di fronde e siamo insicuri se ci si trovi di fronte ad una metamorfosi, o ad un coscio nascondersi tra i rami in un bosco. La stessa composizione circolare di piccole e grandi sculture selezionate per questa mostra dell’artista svedese di origini ceche Klara Kristalova, naturalmente invita ad una lettura narrativa. Le figure per cui è diventata famosa spesso affrontano temi legati alla perdita dell’infanzia e sono coinvolte in cupi misteri, metà favole e leggende nordiche, metà rappresentazioni di donne, che si vogliono slegare da secoli di patriarcato ed oggettificazione della figura femminile nell’arte. Simmetricamente, al capo opposto della stanza, troviamo un’altra composizione circolare di sculture al tornio della svedese Emelie Sandström.
Semplici ed austere, continuano una delle serie più conosciute e datate dell’artista di Malmö, una serie
che ha presentato in diversissime proporzioni e che interpreta come forme protettive e dalla valenza magica. La pratica della Sandström infatti fa di un panteistico credo animista ed animalista, una produzione di incredibili forme ed oggetti. Spesso in legno, come per questa mostra, ma anche in metallo, vetro e resine, i suoi lavori sono presenze mistiche e per lei profondamente ed idiosincraticamente religiose. Queste due isole di sculture sono concettualmente e fisicamente riunite dalle opere su muro dell’artista austriaca Anna Schachinger. Nel mezzo tra un parossismo di colori e forme astratte e semplicissimi delicati disegni a penna, tra astrazione e figurazione, i lavori esposti riassumono forbitamente la pratica per cui la Schachinger ha raggiunto fama internazionale. Frutto di una colta ricerca, ma che utilizza materiali e forme in maniere istintive e basate su un processo libero ed espressivo, le sue opere si completano in una molteplicità d’interpretazioni e un’organica indefinitezza. Questa queerness nelle forme espande fisicamente una pratica che lei stessa ha definito concettualmente come “un discorso queer e femminista.” Sono opere scherzose e profonde come tanta della narrazione mitologica a cui Pavese decise di attingere per l’opera che dona il titolo di questa mostra, i Dialoghi con Leucò. Ed è forse in quel misto di ironia e fiaba, mito e umanità visto in chiave femminista che troviamo il legame più profondo tra queste tre pratiche diversissime. Come in tanti dei dialoghi Pavesiani e della mitologia pan-Europea, sono donne le protagoniste, e come Medea, Elena e Calipso fecero al tempo dei nostri antichi avi, l’arte della Kristalova, Sandström e Schachinger ci porta lontano dalla realtà e al contempo più vicini a noi stessi, in un mondo magico e dalle potenti simbologie, in cui vorremmo re-immaginare un mondo al femminile. Forse si tratta di un futuro prossimo? Un sole dal viso quasi umano poi ci guarda e sorride. Ricorda di un altro passaggio dal libro di Pavese, in cui Circe, anch’essa maga come a loro modo le tre artiste in mostra, ripensando all’esperienza con Ulisse, dice a Leucotea (l’eponima Leucò): « […] Non seppe mai cos’è il sorriso degli dèi – di noi che sappiamo il destino.»

 

Scritto da Mattia Lullini