Era il 1998 e Chet Baker era scomparso da dieci anni quando Enrico Rava e Paolo Fresu, accompagnati in questo progetto da Stefano Bollani, Enzo Pietropaoli e Roberto Gatto, pensarono di rendere omaggio al trombettista statunitense con un vero e proprio tributo che sfociò subito in un tour e, l’anno successivo, in un disco, “Shades of Chet”, presto considerato uno dei capisaldi del jazz italiano.
Una formazione stellare che si sarebbe riunita solo nel 2001 per una serie di concerti e che ora, dopo quasi venticinque anni dalle ultime apparizioni in pubblico, inaugura la rassegna estiva della Casa del Jazz con una doppia esibizione, a festeggiare i vent’anni di attività dello spazio istituzionale di Villa Osio. Enrico Rava lo conosciamo tutti. Classe 1939, con la sua tromba Rava è il grande vecchio del jazz italiano. Trasferitosi negli anni sessanta a New York dopo l’esperienza free jazz con Steve Lacy, ha suonato praticamente con tutti, da Cecil Taylor a Carla Bley, diventando negli ultimi anni una sorta di padre putativo dei giovani musicisti di volta in volta lanciati dai suoi quartetti e quintetti italiani, da Giovanni Guidi a Francesco Diodati, da Gianluca Petrella a Francesco Bearzatti.
L’altro leader, Paolo Fresu, è trombettista di spicco della scena italiana fin dalla metà degli anni Ottanta, nonché ideatore e direttore del festival Time in Jazz di Berchidda. Se lo ricordiamo alla guida di innumerevoli formazioni – fra le ultime il tributo a David Bowie con quel “Heroes” che rivisitava la musica del duca bianco – e se nel jazz italiano ha lasciato il segno con il trio P.A.F. e con il Devil Quartet, di recente si è più volte presentato al pubblico romano in duo, sempre proponendo la formula vincente tromba / pianoforte, che fosse quello di Omar Sosa con il progetto “Food”, quello di Rita Marcotulli, o quello di Uri Caine, con il quale lo abbiamo visto su questo stesso palco la scorsa estate.
Insieme a loro il pianoforte di Stefano Bollani, che a metà luglio sarà alla Cavea con il suo quintetto che lo vede accanto a Jeff Ballard, Larry Grenadier, Vincent Peirani e Mauro Refosco, il contrabbasso di Enzo Pietropaoli, che il 19 tornerà alla Casa del Jazz con i Doctor 3, ovvero Danilo Rea e Fabrizio Sferra, la batteria di Roberto Gatto, anche lui nuovamente su questo palco il 24 con un omaggio alla commedia musicale “Rugantino”.
Scritto da Carlo Cimmino