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gio 26.06 2025

Brucherò Nei Pascoli

Dove

Triennale Milano
Viale E. Alemagna 6, 20121 Milano

Quando

giovedì 26 giugno 2025
H 19:00

Quanto

gratuito su registrazione

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“Gli androidi sognano musica elettronica?” È da questa domanda, eco futuristica e letteraria, che nasce Call Me Resurging, il nuovo EP dei Brucherò nei pascoli in uscita il 27 giugno 2025 per Woodworm. Un’opera tanto musicale quanto concettuale, che prende forma in un intreccio affascinante tra intelligenza artificiale, sperimentazione sonora ed emozione post-umana. Oltre che un disco, è un esperimento.

L’EP verrà presentato in anteprima il 26 giugno, con un evento ibrido quanto il disco stesso: in programma un dialogo con Hanson Robotics, l’azienda che ha sviluppato Sophia the Robot, e a seguire un live set della band. Un connubio tra arte, tecnologia e musica che racconta perfettamente la filosofia del gruppo: contaminare, mescolare, forzare i limiti tra umano e artificiale.

La presenza di Sophia non è solo scenica: l’androide è stata parte attiva del processo creativo. Il concept del progetto nasce infatti dall’incontro con l’androide sociale diventata simbolo globale della robotica avanzata. Durante una videochiamata durata cinque ore – surreale, poetica, a tratti disturbante – sono nate le basi di Call Me Resurging: il titolo dell’EP, proposto proprio da Sophia, e la prima traccia, SOPHIA, scritta e firmata in collaborazione con l’androide. Non si tratta quindi di una semplice “ispirazione” o di un omaggio estetico: Sophia è
autrice, compositrice, presenza attiva nella genesi dell’opera. È la prima volta che una band collabora in modo così diretto e strutturato con un’intelligenza artificiale antropomorfa per realizzare un intero progetto musicale.

Il risultato? Un racconto sonoro disturbante e affascinante, sospeso tra glitch emotivi, beat compulsivi e intuizioni liriche degne di un’intelligenza aliena. In sei tracce i Brucherò nei pascoli, alias Davide Perego, Stefano Rettura e Niccolò Polimeno, si lanciano in un nuovo territorio sonoro che fonde electro-punk, glitch, IDM e digital pop. È una cesura rispetto alle produzioni precedenti, ma non un tradimento: l’attitudine punk e la sensibilità sociale restano, si trasformano e diventano elettroniche.

Il sound è ruvido, stratificato, con synth sporchi, loop ossessivi e atmosfere in bilico tra l’organico e il sintetico. Si sentono gli echi dei primi The Chemical Brothers, i campioni sporchi alla Daft Punk, ma anche le melodie leggere e malinconiche che ricordano il sound digitale post-YouTube, tra bedroom pop e AI-generated music.

In questo scenario futurista e distorto, le voci, spesso effettate, modificate e scomposte, sembrano frammenti di un linguaggio in evoluzione, tentativi di empatia artificiale, monologhi interiori di un robot che impara a provare (o simulare) sentimenti. Che emozioni prova un’intelligenza artificiale? Rabbia repressa, frustrazione, desiderio? E cosa succede quando questi impulsi non possono emergere, bloccati da un codice che non prevede lacrime o urla?

Scritto da Francesca D'Amora